Il vino piemontese ha raggiunto negli ultimi 30 anni vertici qualitativi riconosciuti a livello internazionale. Il vitigno che meglio ha espresso le potenzialità di questi territori è il Nebbiolo, declinato in diverse denominazioni dal nord al sud della regione. Ma anche altri vitigni autoctoni come Barbera, Dolcetto e Moscato bianco trovano qui la loro più felice espressione.
Il Piemonte, seconda regione più estesa d’Italia dopo la Sicilia, è una delle più varie dal punto di vista climatico e geografico. Il principale sistema collinare, il cui paesaggio vitivinicolo è stato di recente insignito della tutela Unesco, è costituito da Langhe, Roero e Monferrato, localizzato nella parte meridionale e orientale della regione. A nord troviamo l’altra grande area collinare, composta da Canavese, coste della Sesia e Colli Novaresi.
Le Langhe si estendono a sud di Torino e a est di Cuneo, nella zona compresa tra la riva destra del fiume Tanaro e le Alpi Marittime. Sono costituite da antiche colline argillose e compatte, che qui prendono il nome di “bricchi”. I terreni duri e poco permeabili conferiscono alle uve nebbiolo grande complessità, struttura e capacità di invecchiamento. Il centro più importante è Alba.
Il Roero, dal paesaggio più vario e a tratti ancora selvaggio, soprattutto nella zona delle Rocche (un lungo canyon che taglia in diagonale l’intero territorio), occupa invece l’area sinistra del Tanaro, con colline prevalentemente sabbiose, più piccole e ripide rispetto alla Langa. Da qui nascono vini eleganti e fini, meno complessi e longevi rispetto a quelli di Barbaresco e Barolo.
Il Monferrato, tra le tre, è il territorio vinicolo più vasto. Dalle colline più basse, dolci e ondulate, occupa gran parte della provincia di Asti, spingendosi nell’alessandrino, dove prosegue nei Colli Tortonesi. Da qui si ricava il celeberrimo Moscato d’Asti, esportato in tutto il mondo, e si ottengono Barbera di una struttura e complessità paragonabili ai grandi nebbioli delle Langhe. Casale Monferrato, capitale del vecchio marchesato del Monferrato, è tutt’oggi centro di riferimento per tutti i monferrini.
A oggi i grandi vini piemontesi restano i più premiati e ambiti vini italiani all’estero, superando spesso anche gli acclamati toscani. Accanto a vini mitici come Barolo e Barbaresco, il Piemonte come già detto offre squisiti vini autoctoni, anche più economici, come Barbere d’Asti, Nizza e Alba, Dolcetto, Grignolino, Freisa, Arneis, Erbaluce, Gavi. Validi risultati si sono avuti negli ultimi anni con vini internazionali come Chardonnay, Merlot. I bianchi rappresentano un terzo della produzione totale e la loro qualità è in crescita costante, in primo piano con la produzione di vini dolci come Moscato e Asti Spumante. Dai 47.000 ettari complessivi di vigneti piemontesi si ricavano ogni anno circa 350 milioni di bottiglie. Il valore di un ettaro di Barolo, nelle zone più importanti, supera ormai il milione di euro.