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Il Monferrato è una delle più note regioni vinicole italiane nel mondo, soprattutto per quel che riguarda i vini rossi e gli spumanti.

Il suo territorio, quasi esclusivamente di natura collinare, è compreso principalmente all’interno delle province di Alessandria e Asti e si estende verso sud a partire dalla destra del Po sino a giungere ai piedi dell’Appennino ligure sul confine con Genova e la provincia di Savona.

Il clima secco di tipo continentale con estati calde tendenti alla siccità e inverni particolarmente freddi e la particolare conformazione idrogeologica dei terreni sono favorevoli alla viticoltura, che peraltro è dominante in tutto il territorio, facendo diventare il vino non solo un elemento di ricchezza economica dell’intera regione, ma anche e soprattutto un vero simbolo della cultura e della tradizione Monferrina. La capillare diffusione dei vitigni autoctoni e conseguentemente di una molteplice varietà di vini, ne sono testimoni.

Oltre alla viticoltura attività importanti per l’economia del Monferrato sono l’agricoltura (nocciole, frutta), l’allevamento (carni, formaggi), la gastronomia (tartufi) e il turismo (settore attualmente in crescita e in fase di rilancio).

Il giorno 22 giugno 2014, durante la 38° sessione del comitato UNESCO, è stato ufficialmente incluso, assieme a Langhe e Roero, nella lista dei beni del Patrimonio dell’Umanità.

Storia e leggenda

Un uomo. Un cavallo. Una terra da conquistare. Dalle colline a strapiombo sul mar ligure fino alle fertili pianure della Val Padana. Una corsa contro il tempo per portare a termine una missione. Il protagonista di questa leggenda è Aleramo, il condottiero che più di 1000 anni fa, creò tra Liguria e Piemonte il primo stato italiano: il Marchesato del Monferrato. Il marchesato del Monferrato, dal 1575 ducato del Monferrato, fu il primo Stato italiano indipendente, situato tra il Piemonte meridionale e la Liguria. La tradizione vuole che lo Stato sia stato donato verso la fine del 900 al già marchese Aleramo, dall’imperatore del Sacro Romano Impero in persona, Ottone I.

La leggenda, resa immortale da una poesia di Carducci, narra che il marchese Aleramo  venne ingaggiato nell’esercito imperiale ed entrò alla corte dell’Imperatore Ottone I, ove conobbe la bella Alasia, figlia dell’Imperatore, e tra i due nacque l’amore. Incapaci di riferire la cosa a sua maestà e temendo un rifiuto al matrimonio, i due innamorati scapparono nelle terre natali di Aleramo. Conoscendo la natura coraggiosa di Aleramo, l’imperatore perdonò i due amanti e concesse ad Aleramo delle terre, ponendo però una condizione, che rappresentasse una prova di valore e abilità. Saranno sue infatti solo quelle terre di cui Aleramo riuscirà a stabilire i confini, cavalcando ininterrottamente per 3 giorni e 3 notti. Il percorso, che segnerà i confini del futuro stato del Monferrato, è di oltre 400 km. La leggenda narra che il primo e il secondo giorno Aleramo cavalca senza sosta dal fiume Orba al Po’, fino al mare. Ma alla fine del secondo giorno il cavallo muore; egli ne monta un altro, ma questi perde un ferro. Aleramo con un mattone, in dialetto monferrino mun, riesce a rimettergli il ferro (frà) e a delineare i confini delle sue terre. Da questa epica impresa nasce il nome di Monferrato, dall’unione degli oggetti che hanno permesso questa cavalcata: mun e frà. Ancora oggi in dialetto locale, Monferrato si dice “Munfrà”. Resta tuttavia difficile risalire quale sia la vera storia di Aleramo: di sicuro la sua vita si perde nella notte dei tempi, rendendolo uno dei personaggi più misteriosi, affascinanti e sconosciuti della storia d’Italia.

“esultante di castella e vigne suol d’Aleramo”

Giosuè Carducci

Cosa fare in Monferrato?

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Per un turista che non conosce il Monferrato, molte sono le attività che si possono fare per passare un bel weekend in questa terra così affascinante. L’attrazione principale è sicuramente il paesaggio, soprattutto in primavera e autunno, caratterizzate da clima mite; le innumerevoli gradazioni dei fiori primaverili e delle foglie in appassimento autunnali, unite alla dolcezza delle curve delle colline monferrine sono uno spettacolo unico da ammirare, che aprono lo spirito a qualcosa di più grande e infondono una pace che solo la natura può dare. La catena del Monte Rosa in sottofondo lo fa sembrare vicinissimo, quasi che si possa toccare. Il silenzio dei boschi, il cinguettio degli uccellini e la vastità dei vigneti che si estendono a perdita d’occhio sono un paradiso che non si può non provare almeno una volta nella vita.

A 15 km vi è il Sacro Monte di Crea, anch’esso patrimonio dell’UNESCO, meta di tutti i devoti monferrini, che fin dall’epoca medievale, vanno in pellegrinaggio per chiedere protezione alla Madonna di Crea. Anch’esso custodisce un bellissimo parco naturale, ideale per pic-nic o giornate all’aperto.

Vicinissima si trova la vecchia capitale del Monferrato, Casale Monferrato, a 15 km di distanza. Ospita il bellissimo duomo romanico, risalente al 1200; una sinagoga barocca, il castello dei Paleologi, uno dei monumenti più antichi della città; e la gispoteca Bistolfi, contenente opere che costituiscono un ricco patrimonio legato alla storia piemontese e lombarda. In centro, vi è anche il negozio fabbricante i famosissimi biscotti Krumiri, conosciuti in tutto il mondo.

Inoltre, a poca distanza da Sala Monferrato (45 km) si trova Castelnuovo Don Bosco, luogo di nascita del grande santo monferrino, che ha trovato anche lui nei vigneti le sue origini. È la meta di migliaia di turisti durante l’anno, che vengono per visitare i luoghi dove don Bosco ha vissuto gli anni della sua giovinezza.

Per concludere, un turista che passa per il Monferrato, oltre a degustare i pregiati vini, non può non andarsene senza aver assaggiato almeno alcuni dei suoi prodotti gastronomici tipici: il bollito, il fritto misto, il carpaccio di vitello, gli agnolotti, la bagna caoda, il bunet, e tante altre prelibatezze!

Non resta solo che venire a trovarci.